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domenica, settembre 03, 2006

Back From Europe

Titolo altamente insulso, tanto per riprendere quello di un paio di post fa e non scrivere il solito banale: gneh gneh eccomi di ritorno dalla sceonda parte delle vacanze... alla fine è insulso anche così ma chi se ne importa! Scazzo alto, relax needed! :D Però Poggibonsi mi è anche mancata, cioè meno, alla fine ora erano partiti anche gli altri, ma mi sono mancati lo stesso, finalmente stasera rimedierò a questo! :D

PUKKELPOP 2006

Il viaggio è cominciato ben il pomeriggio del 15 agosto con tanto di notte passata ad Oro al Serio con Fedra e si vede quanto abbiamo dormito dalle nostre facce mattutine, ma quelle dannate sedie aeroportuali sono incredibilmente dure e scomode e il pavimento è ignobilmente freddo... anzi meglio dargli un po' di carboncino e che si veda solo leggermente...

la mattina poi prima di partire è arrivato anche colui che avendo il culo di abitare in zona invece ha potuto dormire nel suo lettino senza avere la nostra faccia da zombie... ovvero Angelo. Così composto il trio siamo volati fino a Bruxelles e da lì in treno alla volta del nostro alberghino a Maastricht. Notevole l'incontro col piccione monco alla stazione di Charleroi Sud... notare la mancanza di una zampa...

dopo un intero giorno allo sbando l'albergo era un bel miraggio non vedevo l'ora di buttarmi in una lavatrice con tanto di centrifuga! :D
e per inaugurare la vacanza dopo aver finito il pomeriggio in giro per la città(soprassediamo sul ristorante italianissimo in cui abbiamo cenato e shame on me che non ho insistito sul no dopo aver mangiato in innumerevoli ristoranti italianissimi) seratina alcolica molto riarrangiata e conseguenti svarionamenti post-pub classificati in files super-segretissimi (vero Fè? :D)

PAURA EH!?


1° GIORNO

Torniamo al Pukkelpop. Il 17 è la prima giornata. E dopo un'ora di bus arriviamo sul luogo per scoprire che il programma era stato interamente stravolto a causa di chi, di chi, di chi? Ovviamente di Pete Doherty che ovunque va deve sempre farsi riconoscere... la cui esibizione, tra un cambio di palco e un cambio d'orario, alla fine è stata definitivamente annullata. Il primo gruppo che ho sentito sono stati i Guillemots: 40 minuti davvero piacevoli, soprattutto un paio di canzoni le ho apprezzate davvero, ma ovviamente non avendoli mai ascoltati prima difficile a distanza di 2 settimane ricordarne i nomi...
Ci siamo poi spostati verso lo skate stage per sentire i You Say Party We Say Die e dato che in fin dei conti facevano niente più che il solito punkettino abbiamo deciso di ascoltarli facendo pranzo, anche perché la fame era già avanzata avendo saltato la colazione... come sottofondo però erano piacevoli.
Abbiamo deciso di spostarci subito verso il main stage per vedere i Gomez: il gruppo dimostra delle capacità però nella mia opinione ha la pecca di essere troppo smaccatamente e spudoratamente di ispirazione americana ed io non tollero questo, per cui mi rendo conto che siano anche bravi, ma a me non hanno colpito.

Grande il rimpianto di non aver potuto assistere al concerto di José Gonzalez invece: quando io e Fedra ci siamo decise di andare il Marquee era ormai colmo di spettatori, anzi traboccava perché molta gente era ormai confinata ad ogni lato fuori dal tendone, per cui non siamo riuscite a sentire più di un paio di canzoni, ma mi rendo conto che avremo dovuto restare a prescindere dalla brutta collocazione. Questa è stata la prima sorpresa che mi ha riservato il Pukkelpop. Assolutamente da sentire.
Dunque ci siamo spostate di nuovo verso il main stage che a breve avrebbe ospitato gli Infadels. Questa band londinese, che avevo già visto questo aprile, musicalmente non desta elevatamente il mio interesse, però in concerto sono un gruppo da vedere: sanno tenere il palco egregiamente, riescono a far muovere e divertire il pubblico e vedere il loro tastierista pazzoide dimenarsi in maniera forsennata! Del resto con "I Can't Get Enough" sono riusciti a far smuovere anche il freddino pubblico belga ed hanno anche avuto del coraggio proponendo "Steady As She Goes" dei Raconteurs (che erano in programma per il giorno seguente).

Dopo un po' di incertezze causate dall'avere già la prima fila in vista dei Radiohead, che avrebbero chiuso questa prima giornata con un set di circa 2 ore, abbiamo pensato che però non valeva la pena perdere gli altri gruppi e dunque ci siamo dirette verso il club per sentire i Veils, alla fine su di loro, nonostante i vari cambiamenti di formazione post-album d'esordio, resto della stessa opinione di quando li sentii 2 anni fa: canzoncine carine ma niente di eccezionale. La stessa cosa vale anche per i Magic Numbers, che poi alla fine mi ero affrettata a vedere, correndo per raggiungere il main stage senza perdere neanche una canzone, solo perché "qualcun altro" non li aveva ancora visti, ma vabbé capitano queste cose infantili a volte... n'est-ce pas? ad ogni modo impeccabili nel suonare, ma le canzoni in sé e per sé seppur carine mi hanno detto poco...
Nuovo spostamento: ce ne andiamo verso il Marquee di nuovo per assistere al live dei We Are Scientists. Ci siamo recati là in maniera abbastanza titubante perché ci era giunta notizia che il cantante avesse delle pecche durante i live ed invece ne sono rimasta piacevolmente sorpresa: ci hanno regalato un set molto rock'n'roll, alla power-trio, che il mio gusto non manca mai di apprezzare!
Non ci siamo fatti mancare un po' di elettronica e così io e Fedra abbiamo deciso di raggiungere Giulio alla Dance Hall per sentire gli Zero 7, che, durante il loro set, hanno anche ospitato il sopra citato José Gonzalez per le note di "Heart Beats". 50 minuti calmi e sognanti, ci volevano proprio dopo tutto il via vai della giornata, passata a correre tra un palco e l'altro!
Arriva finalmente il momento di tornare al main stage per godere delle esibizioni prima di Beck e poi dei Radiohead (questi ultimi sono il principale motivo per cui io ho smosso la mia persona dalle ridenti zone toscane e mi sono fatta tra aereo treni e bus vari mezza Europa). Qua riusciamo a conquistare la prima fila e poco distante da noi troviamo anche Fyfe Dangerfield (il cantante dei Guillemots) con cui ci intratteniamo un pochino in attesa dell'inizio del concerto.
Beck e la sua band aprono il loro concerto con "Loser". Così si apre uno dei capitoli più significativi del Festival, perché un'esibizione del genere è abbastanza rara a vedersi. Impeccabili sia Beck che i musicisti che lo accompagnavano dal punto di vista sonoro. Per tutto lo show il pubblico assiste anche ad un metaspettacolo: sul palco c'erano delle marionette, ognuna delle quali rappresentava un membro della band, che venivano proiettate sui maxischermi e riproducevano esattamente i movimenti della band. Sono stati poi i protagonisti della pausa precedente all'encore con un divertente documentario "on the road": durante il pomeriggio erano stati realizzati dei filmati nei prati del Pukkelpop dei pupazzini doppiati proprio dalle voci dei musicisti, che li mostravano durante l'interazione col pubblico (noi purtroppo non li abbiamo incrociati), in alcuni stands a rifocillarsi e in alcuni momenti del backstage. La setlist ha spaziato dagli album più vecchi a quelli più recenti e ci ha anche deliziato con nuovi brani che compariranno nel suo nuovo album in uscita il 3 ottobre; particolarmente degna di nota "Clap Hands": è stata eseguita dalla voce e dalla chitarra di Beck mentre gli altri musicisti si sono seduti attorno ad una tavola imbandita e, fingendo di mangiare, hanno improvvisato una serie di percussioni con posate, bicchieri, piatti e tazzine sotto lo sguardo divertito ed entusiasta del pubblico. Ma le sorprese non sono finite qua! Al momento del rientro per l'encore, sulle note di "1000 BPM", Beck si presenta in un costume da orso assieme al resto della band anch'essi travestiti e di conseguenza anche le marionette!

E poi abbiamo aspettato... certo vorrei sapere chi è il coglione che ha scelto la musica da passare durante la pausa... ma vabbé, soprassediamo, perché è giunto il momento di parlare di DIO JONNY! Ah ma prima c'è da riportare il primo dei souvenir presi: la bacchetta di Beck. Durante la pausa uno degli ometti della security si è affacciato per tirarla nel pubblico, ovviamente non lo ha considerato nessuno inizialmente, poi Angelo ha allungato le mani e se l'è fatta lanciare. Ti pare che ne potessi portare uno io a casa di cimeli? Chiaro che no!

RADIOHEAD

Il set dei Radiohead è stato l'unico a cui sono state concesse circa 2 pre di spazio, già questo la dice lunga... Quello che importa è che il mio primo concerto dei Radiohead ha avuto una degna lunghezza e me lo sono interamente goduto dalla prima fila. E' una fortuna che ora abbia talmente tante altre cose da dire altrimenti rischierei di descrivere ogni secondo della performance, invece sarò breve, o almeno il più possibile considerando che sono i Radiohead! :P
Inutile dire che sono stati impeccabili, anzi perfetti. Thom Yorke ha un carisma unico sul palco, diventa trascinante quando poi si scatena nei suoi famosi ballettini, la sua voce è sempre perfetta, ben dosata, piena di sentimento. E Jonny... ah, Jonny Greenwood... che uomo... che musicista... si alternava tra tastiere (karma police), sintetizzatori (pyramid song), xilofono (no surprises), chitarre (suonata con l'archetto su pyramid song), e percussioni (there there) con una tale nonchalance e competenza da lasciare a bocca aperta, quasi fosse la cosa più semplice e normale del mondo... finché non si vede su un palco non ci si rende conto appieno quanto sia poliedrico quest'uomo!

Appena usciti sul palco Thom, Jonny, Ed, Colin e Phil ci hanno subito regalato Airbag, gioia per me: si comincia col mio album preferito! Su There There non solo Jonny ma anche Ed passa alle percussioni: uno spettacolo! Molto molto bella anche Exit Music con Thom alla chitarra acustica, ma del resto ogni singola nota è stata molto molto bella... passano subito dopo alle note di Karma Police, uno dei momenti topici per me dato che è la canzone con cui li ho conosciuti negli anni del liceo, davvero davvero commovente, e alla fine Thom ci ha sorpreso continuando a cantare "And for a minute there/I lost myself I lost myself..." a cappella dopo la fine della canzone. Sopra le righe anche Myxomatosis, subito seguita dalla loro migliore canzone di sempre, ovvero quella che si potrebbe anche chiamare una mini-sinfonia in 3 movimenti, ovvero Paranoid Android, ovvero il momento più emozionante per me assieme a Karma Police. Ci regalano anche una canzone nuova "All I Need", che è sempre una bella chicca da ascoltare quando ti trovi al concerto di una delle tue bands preferite, forse la mia preferita, non saprei... Sognante e quasi appartenente ad un'altra dimensione è sembrata l'esecuzione di "Pyramid Song", live si fa ancora più soave.

E' sulle note di "How To Disappear Completely" che lasciano il palco per poi tornare per l'encore inaugurato con "Like Spinning Plates". Bellissime le immagini proiettate sul maxi-schermo durante "You And Whose Army": basta la faccia di Thom Yorke, che si contorce e va avanti e indietro mentre lui suona il piano, a tenere il palco, figuriamoci vederseli davanti tutti e 5 insieme!

Non mi hanno fatto né True Love Waits né We Suck Young Blood ma fortunatamente non si sono dimenticati di "Lucky"! Ci salutano sulle note di "Everything In Its Right Place": mai titolo fu più azzeccato di questo perché per quelle 2 ore "everything had been in its right place".
Questa è stata la scaletta per intero che il mio dolce recorder ha anche avuto modo di registrare ovviamente:

Airbag
The National Anthem
There There
Where I End And You Begin
Exit Music
Karma Police
Nude
I Might Be Wrong
Myxomatosis
Paranoid Android
No Surprises
The Gloaming
All I Need
Pyramid Song
Just
Idioteque
How to Disapear Completely

Like Spinning Plates
You And Whose Army
Lucky
Fake Plastic Trees
Everything In Its Right Place

Ovviamente essendo tornati a Maastricht alle 3,30 non abbiam fatto molto altro, anche perché a me faceva un gran freddo e non vedevo l'ora 1.di andare al chiuso al caldino 2.di farmi una doccia!

2° GIORNO

Questa giornata l'abbiamo iniziata dal Marquee dove suonavano i Gogol Bordello, il gruppo di Eugene Hutz: concerto davvero divertente, lui è un vero animale da palcoscenico e gli altri componenti non sono da meno, soprattutto il violinista e le 2 ragazze che ogni tanto comparivano sul palco per mimare delle scenette, se non altro non propongono il solito punk sentito e risentito, ma lo mischiano a suoni tipicamente appartenenti al folk dell'Europa dell'est e ne esce fuori un bel risultato, particolarmente carina "Start Wearing Purple", che è stata anche la più apprezzata dal pubblico presente (e si vede! :D).

Io e Fedra ci siamo poi spostate verso il Club per vedere i "White Rose Movement", gruppo che io non conoscevo. Certo sorprende non riuscire a conquistare la prima fila per vedere loro! Concerto davvero piacevole, però meglio lo strumentale rispetto alla voce che alla fin fine non è niente di speciale, la solita voce che si può sentire in molti altri gruppi british.
Ci siamo poi riuniti tutti quanti al Marquee per i Dirty Pretty Things. Carl Barat nonostante la recente clavicola rotta impugnava imperterrito la sua chitarra. Molto era il pubblico venuto ad assistere a questo concerto, anche perché i delusi fan dell'ex-Libertines Pete Doherty si erano riversati tutti qua. Dopo aver visto i Babyshambles a maggio devo dire che i Dirty Pretty Things promettono decisamente di più. Il pubblico si è infiammato sulla finale Bang Bang You're Dead e anche io e Fé dato che l'abbiamo eletta a tormentone estivo della seconda parte dell'estate!

Ci siamo spostati tutti insieme verso il Main Stage per assistere alla performance degli Scissor Sisters. Qui probabilmente sarò impopolare ma a me non piace il loro genere e quindi non li ho apprezzati molto, anzi non appena ho sentito la cover di "Comfortably Numb" mi si sono rizzati i capelli...
Menomale che poi ci siamo trasferiti a vedere i Dresden Dolls. Il loro set è stato leggermente più breve di quello di 2 mesi e mezzo fa a Milano ma altrettanto d'impatto. Posso dire che Brian Viglione è uno dei migliori batteristi che ho visto suonare! Questa volta però non si è dedicato solo alle percussioni: sulla cover di "Amsterdam" ha imbracciato una chitarra e con Amanda, che si dedicava soltanto alla parte vocale, ci ha regalato un bel momento acustico. Il momento più alto del concerto si è raggiunto con "Half Jack" introdotta da un lungo e travolgente strumentale. Davvero impressionante ciò che riescono a realizzare essendo soltanto in 2.

Dopo abbiamo visto o intravisto o non so cosa i Randy, francamente però non mi ricordo un bel niente dell'episodio... Quindi passiamo direttamente ai Be Your Own Pet. Sono un po' la copia di minor valore degli Yeah Yeah Yeahs, o per lo meno al momento questa è la mia opinione, però i loro concerti sono molto divertenti, probabilmente uno dei poghi più selvaggi della 3 giorni. Ovviamente io non mi ci sono buttata, con quanto dormivamo ci mancava solo quello! Però Angelo non ha mancato di tirarsi in quella bolgia ed ha anche recuperato un trofeo: la scarpa del chitarrista che si era lanciato nel pubblico. Comunque le canzoni sono carine e il concerto è stato piacevole.
Spostandoci verso il Main Stage abbiamo cercato di reperire una bella postazione per vederci i Raconteurs e ci siamo guadagnati la prima linea alla seconda transenna. Jack White e Brendan Benson si alternano alla voce, peccato che poco dopo l'inizio del loro concerto inizi a piovere, simpatico il gesto di White che per solidarietà si è versato sulla testa una bottiglietta d'acqua! Il pubblico si infiamma soprattutto su "Steady As She Goes", ma la vera chicca è la cover di "Bang Bang" che lascia tutti i presenti senza fiato.

Inizialmente i TV On The Radio non mi sono sembrati una gran cosa, invece dopo un po' si sono resi interessanti, purtroppo loro sono un'altra lacuna del Festival, mi ricordo che cosa ho pensato sentendoli, ma non mi ricordo esattamente il loro set... ma del resto con tutte le band che ho visto è anche normale aver rimosso qualcosa.
E così ci avviamo verso l'ultimo concerto della giornata: i Massive Attack. In quell'ora tutti siamo rimasti rapiti dalla loro performance, erano accompagnati sul palco principalmente alla voce da Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins. Sopra le righe Karmakoma e Angel, ma tutto il concerto è stato davvero impressionante e, anche in questo caso, sentire la prima canzone che mi ha fatto interessare ad ascoltarli, ovvero "Teardrop", è stata una bella emozione.


3° GIORNO

L'ultimo giorno già cominciavo ad accusare un certo grado di stanchezza ed ho cercato di godermelo in maniera discretamente rilassata. Intanto vorrei sottolineare e consigliare l'ascolto di Joan As A Police Woman: io non l'ho sentita con grande attenzione un po' per la stanchezza un po' perché per riposarmi anziché entrare nel Club sono rimasta lì fuori, nei pressi, svaccata, però le sue canzoni meritano davvero. Per i 65 Days Of Static invece mi sono mossa e è finita che me li sono goduti in prima fila. Gruppo estremamente trascinante e travolgente, nessuno stava fermo, tutti a saltare o a muovere la testa, sono stati davvero una rivelazione per me!
Per i !!! ci siamo spostati più indietro per stare più in tranquillità, ma in realtà ho passato tutto il tempo del concerto ad evitare che il tipo accanto a me mi calpestasse e che quelli che passavano non mi calciassero addosso i rifiuti che ormai coprivano ampiamente il prato dell'area, per cui il livello nervoso era alto, il livello scazzo idem e non ho sentito granché del concerto. Mood totalmente sbagliato. Peccato. Se non altro poi abbiamo cambiato posto di svacco! E il mio corpo ne ha gioito! Forse le nostre orecchiette un po' di meno... Infatti ci siamo sorbiti gli Him. Che dire... abbastanza inutili... Ville Valo non sa cantare e le canzoncine che suonano sono smaccatamente orecchiabili e pop, altro che dark o qualunque altra etichetta cerchino di affibbiargli! Dopo di loro si sono avvicendati sul Main Stage gli Arctic Monkeys che non sono stati affatto male rispetto a quanto mi aspettavo, però durante il loro show si riaffaccia la pioggia, questa volta è molto più insistente rispetto al giorno precedente per cui abbandoniamo il campo e ci rifugiamo nell'area coperta del Marquee ad attendere gli Yeah Yeah Yeahs. Quando arrivano, io e Fedra decidiamo di guardarceli dal nostro posto dietro il mixer, mentre Angelo si lancia nel pogo. Ancora una volta toccante l'esecuzione di "Maps" (che ovviamente ha di nuovo dedicato a una certa Cristina...), però peccato che abbiano dovuto accorciare la scaletta che avevano previsto per questioni di tempistica, non hanno infatti potuto concludere con Date With The Night ma hanno dovuto fermarsi a "Y-Control". Qui abbiamo preso un altro souvenir ovvero la loro scaletta. Questa volta se l'è accaparrata Fedra. Io continuo a vantare un nulla di fatto. :|

Nel frattempo fortunatamente la pioggia non toccava più i prati pukkelpoppiani, that means che gli altri sarebbero venuti con me a vedere i Placebo! Purtroppo alla fine così non è stato ugualmente perché per cambiare palco ci siamo persi per cui è finita che li abbiamo visti solo io e Angelo. Avevo un po' di paura di questo live a causa dei commenti contrastanti che mi erano arrivati alle orecchie ed invece non mi hanno deluso, probabilmente perché mi aspettavo i vari tournisti ed avevo dato un'occhiata alle loro ultime setlists, oddio certo potevano includere meno singoli a beneficio di una Without You I'm Nothing o di una Peeping Tom... Peccato che i maxi-schermi si siano dedicati essenzialmente a Brian, perché il vero personaggio-show in realtà è Stefan! Fortunatamente che ogni tanto i cameramen si ricordavano anche di lui, così anche gli spettatori lontani come me hanno potuto vederlo alla fine di "Nancy Boy" trascinare la chitarra per terra per tutto il palco e poi lanciarla via. Oggettivamente non sarà il concerto dell'anno, però è stato un bello spettacolo e vedere questa band che fino tempo fa mi piaceva davvero tanto è stata una bella emozione! Quanto mi ha gasato "Every You Every Me"!!!

In seguito ad una serie di svariati eventi il resto della giornata è stato seguito un po' con meno attenzione perché eravamo tutti un po' focalizzati su altre cose, comunque, anziché sotto il palco dei Belle And Sebastian, ci siamo tutti ritrovati ad assistere al concerto dei Broken Social Scene. Davvero un peccato non aver tributato la dovuta attenzione a questa band che invece l'avrebbe meritata nella maniera più totale, perché, oltre ad avere delle belle canzoni, live sono proprio bravi! In attesa di occasioni future...
E siamo così arrivati all'evento che conclude questa 3 giorni: i Daft Punk! Si presentano in tuta spaziale travestiti da robot in una piramide di luce e anche se non c'entra niente mi sono tornate in mente tutte le gite degli ultimi anni del liceo scandite dai loro album (oltre che da quelli di Placebo, Nirvana, Muse, Marilyn Manson, Hole, Garbage e Offspring), che bei ricordi... Questo set ho cercato di seguirlo un po' meglio del precedente e mi sono lasciata trascinare, come anche il resto della folla, dalla loro musica. Anche perché essendo abbastanza indietro e contornata da nordici di 2 metri era piuttosto arduo avere una visuale ottimale... per cui visiera tirata giù, capo basso e lasciar muovere il corpo in libertà sulle loro note... soprattutto su "Around The World" e "One More Time".


Il giorno dopo ci aspettava il viaggio di ritorno verso Charleroi, inizialmente il progetto era di visitare Amsterdam, però, avendo dormito circa un'ora perché era l'ultima sera e non si poteva tornare dal festival e andare subito a letto da bravi bambini, abbiamo optato per una più umana gita a Bruxelles. Vorrei ricordare la gentilezza del barista in galleria, cioè da infilare su uno spiedo ed offrirlo in dono ai cannibali... ma vabbé...
In aeroporto abbiamo ritrovato Guido, lui però aveva il volo la sera e noi invece la mattina alle 6,30... la seconda notte in aeroporto è stata pari alla pena della prima: io non so perché ma il pavimento sembrava un lastrone di ghiaccio, non sono bastati svariati capi di abbigliamento, tra cui un piumino da inverno ed una giacca a vento, ad impedire un lento e impietoso congelamento... infatti alla fine ho deciso di restare sveglia perché quello non era il modo.
Dopo i vari aereo, bus, treni sono tornata a casa davvero morta, per fortuna che è venuta a raccogliermi la Bebina alla fermata del bus altrimenti sarei caduta sulla via del ritorno...

Questo è il trio del Pukkelpop 2006:


Cecina

Giusto il tempo di riprendermi un po' dal Festival che riparto di nuovo alla volta del mare, sperando di prendere un attimino più di colore... questa volta la mia compagna di vacanza è di nuovo mia cugina Nola, menomale che siamo riuscite a passare un po' di tempo insieme perché dopo la simbiosi di luglio si sentiva la sua mancanza. Questa mini-settimana l'abbiamo trascorsa all'insegna del relax, per riprenderci dai vari stress estivi tra giornate al mare e lunghe dormite.
Notiziona: finalmente dopo svariati tentativi che si susseguono ormai dal lontano 18 dicembre 2005 io e il Fra siamo riusciti a vederci e a passare insieme 2 nanosecondi! Certo mi spiace per il suo comply mancato ma la prossima volta andrà meglio! Grande Fra! Idolo! La prossima volta vedrò di avere una tenuta più decente così potremo immortalare il momento del nostro incontro (o non ci crederà nessuno :D)!

Lugano

Durante il viaggio io e Nola da sole ci siamo rese conto di quanto un uomo possa essere importante nella vita di una donna... soprattutto grazie ai suoi bagagli ricolmi di sassi e bambini morti evidentemente visto il loro immane peso... infatti non so quanto le sono stata d'aiuto in questo... anzi lo so: decisamente poco, ma tanto il mio ruolo nel viaggio era più quello di confidente e supporto morale per la difficile situazione da affrontare, perché poi fisicamente la forte tra le 2 è lei, che si diverte a prendermi di peso e ribaltarmi per scherzo! :D
Comunque sono contenta che questa 3 giorni a Lugano sia andata bene, soprattutto per lei che erano i suoi primi giorni del ritorno alla realtà scolastica... insomma non sarebbe potuta andare meglio!
Notare l'età mentale delle 2 compagne di viaggio:


Breaking News: primo passo verso il mio ritorno all'università. Finalmente ho portato la richiesta di ammissione e valutazione crediti. Incrociate le dita! Tra 2 settimane saprò il responso... Intanto sto per ripartire per cercare casa... Incrociate le dita anche per questo!

Questo post è penoso e me ne rendo conto: inizialmente ero partita con un sacco di cose da dire e poi piano piano un po' per scazzo un po' per mancanza di tempo ho crecato di tagliare tagliare tagliare... insomma se all'inizio poteva sembrare anche decente man mano si cade a picco paurosamente... pace... vorrei correggerlo ma mi ci perderei e finirei per non postarlo per cui à vous il mio post e la cover di Bang Bang dei Raconteurs!

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

la nistra canzone!! *love*

8:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

Appena recupero un mese di tempo leggo tutto.
Mi è caduto l'occhio su alcuni punti però.

Sui TV On The Radio hai da pentirti. Live non so, però

repent
repent
repent

12:41 PM  
Anonymous Anonimo said...

sui TV on the radio c'è un buco generale. bravi pure per me, ma ricordo pochino :|

*il celeberrimo aeroporto di Oro al Serio*

11:19 PM  
Blogger Cris in the Sky with Diamonds said...

avendo così tante cose da scrivere le lettere sfuggono... :D

9:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io sono sempre bravo. Donna.
Ancora non ho trovato il mese di tempo per leggere l'Epopea :\ è arduo!

6:20 PM  

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